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ANCH'IO PROFF. DEL SUD
Rabbia
FRANCESCO , (Anonimo) (giovedì 11 marzo 2010) Categoria: Rabbia
ANCH'IO PROFF. DEL SUD
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PORDENONE. «Settati piccì». Due parole bastano per essere licenziati, in aula. Il maestro A.B. supplente nel secondo circolo didattico di Pordenone è stato licenziato in tronco: non parlava italiano, dicono. Invitava il bambino in piedi a sedersi dietro il banco dicendo: “settati”. Nel terzo millennio sembra una storia alla Edmondo De Amicis, soltanto che non c’è il cuore a salvare il finale. Il maestro che parlava un mix di campano e toscano è finito disoccupato.......SI COMMENTA DA SOLA
ATTENTI TURISTI DEL SUD, QUANDO ANDATE A PORDENONE VI POSSONO BUTTARE FUORI A CALCI IN C...LO
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Assunta (giovedì 11 marzo 2010)
20:40 del 11-03-2010
Insegnare, normalmente dovrebbe significare farsi comprendere correttamente, soprattutto quando si cerca d'insegnare la nostra povera e martoriata lingua italiana. Un buon insegnante almeno a scuola, dovrebbe cercare di parlare al meglio e in questo non dovrebbe avere importanza la sua provenienza geografica. Anche se i dialetti sono importanti per tradizione e cultura, non è certamente nell'ambito scolastico che bisogna farne uso. Il professore ha sbagliato, ma da questo ad allontanarlo dalla scuola, mi sembra un po esagerato, a meno che, non ci sia sotto qualche cosa d'altro.
Così facendo, per "parcondicion" bisognerebbe cominciare ad allontanare dal lavoro i pezzi grossi, avete notato lo scempio che ne fa, della lingua italiana l'on. Di Pietro? Comunque questa notizia la dice ancora lunga sulla storia fra nord e sud..........
mafalda (giovedì 11 marzo 2010)
Dal lato umano sicuramente non è una notizia confortante , avrei trovato più corretto dare a questo professore del sud un'altra chance .
Licenziare così su due piedi , sarebbe stato giusto se avesse usato un linguaggio poco decoroso o peggio ,lo avessero trovato in atteggiamenti poco idonei alla sua attività di educatore .Penso che non può e non deve finire così , anche perchè ho letto che i suoi colleghi , si sono tutti mossi in sua difesa .....E poi permettetemi di immaginare i ragazzini ogni volta che diceva :"SETTATI PICCì " le risate che si saranno fatti , vuoi mettere la simpatia dell'accento napoletano ???
Nik (venerdì 12 marzo 2010)
Mi chiedo quanto di vero possa esserci nel fatto che un insegnante, sia pur supplente, sia stato allontanato dalla scuola pubblica statale per aver usato una terminologia in forma dialettale. Chissa', mi chiedo, se avesse usato frasi e cadenze care a Bossi e ai leghisti padani ( di cui riconosco giusta tradizione e appartenenza) forse il docente non sarebbe stato obbligato a lasciare il periodo di supplenza, cosa questa peraltro, che appare (come sindacalista) illegittima! Sovente occorre sapere cosa c'e', realmente, al di la' dell'articolo riportato da un quotidiano, oppure dai vari dicunt..., narrant... Personalmente non ho letto la vicenda che, cosi' come riportata dall'amico Francesco,è sicuramente oppugnabile. Desidero pero', a questo punto, chiarire un concetto: secondo le normative vigenti (che regolano l'accesso del personale docente di ruolo e non di ruolo) non e' possibile mettere piede nella scuola italiana se non in possesso di un titolo accademico nonchè della prevista e obbligatoria abilitazione all'insegnamento(una volta si chiamava così) relativa alla specifica classe di concorso; ne consegue che, dalle scuole elementari alle superiori, a qualsiasi docente di qualsivoglia materia(classe di concorso) per potervi accedere (anche in qualita'di supplente) è richiesta la laurea. Sembra del tutto inverosimile dunque che, dopo tanti anni di studio, un docente non sappia esprimersi il "italiano". Sarei curioso inoltre, di leggere le motivazioni del dirigente scolastico che, per legge, ha dovuto notificare per iscritto al docente interessato e all'Ufficio scolastico provinciale di appartenenza, l'allontanamento del collega in questione . 11/03/2010 H: 23,35
Assunta (venerdì 12 marzo 2010)
0:40 del 12-03-2010
Caro amico Nik. ero quasi certa che avresti detto: con sacrosanta ragione, la tua
sulla vicenda di Pordenone. Comunque, dopo che ha scritto Francesco, professore del sud, sono andata a cercare (professore licenziato a Pordenone) ed è venuto fuori di tutto, come sempre si sono espressi chi pro e chi contro. Comunque non è stato licenziato, ma semplicemente non gli hanno rinnovato il contratto per l'anno dopo, il che è lo stesso. Che dire! Queste sono macchie vecchie, che non vengono via nemmeno con un buon candeggio. Metti pure che parlasse il dialetto, (tante volte si fa magari burlescamente) bastava richiamarlo all'ordine, ma non farne un caso di stato, anche per non lasciare "a piedi" un lavoratore che magari ha anche famiglia. In queste vicende però il cuore non c'entra, si entra a gamba tesa e buonanotte. Penso che se tornasse Garibaldi, visto i risultati, non si affaticherebbe più in inutili battaglie per l'unità d'Italia.
Ciao amico! Un abbraccio e.... Alla prossima!
Anonimo (venerdì 12 marzo 2010)
LA LINGUA ITALIANA E' IMPORTANTE,VISTO CHE C'E' PURE IL VOTO!

FRANCESCO TU HAI RACCONTATO LA TUA, MA LA VITA MI HA INSEGNATO CHE LE CAMPANE BISOGNA SENTIRLE TUTTE E DUE .
HO AVUTO ANCH'IO PROFESSORI MERIDIONALI CHE OGNI TANTO USCIVANO CON QUALCHE BATTUTA NEL LORO DIALETTO;E NOI ALUNNI CI DIVERTAVAMO ANCHE!
MA NON TUTTI I GIORNI !!!IL CAMPANO DOVEVA USARLO A CASA!!
RICORDO UN VECCHIO PROVERBIO CHE DICEVA "IL FINE NON GIUSTIFICA I MEZZI".
PER UNA FRASE NON CREDO PROPIO SIA STATO LICENZIATO, INFORMATI MEGLIO!
Trilli (venerdì 12 marzo 2010)
Non ho letto gli articoli su internet ma solo quello che avete scritto voi in questa pagina. Di certo però non c'è libertà. Siamo gli unici al mondo a essere governti da un presidente padrone di tutti i canali e che pilota i telegiornali. Quindi secondo me è facile non riuscire ad avere idee complete. Basti ricordare i servizi dei telegiornali durante il problema rifiuti Napoli. Il tg proponeva che i manifestanti con violenza avevano colpito la polizia mentre il montaggio reale fatto dalle persone del posto mostrava che era stata la polizia a lanciare i fumogeni. Questo perchè? Perchè per loro è meglio che stiamo zitti, cosa che per quanto mi riguarda non mi tocca anzi certe volte rido di cuore per quanta poca fantasia... a modo loro usano la tv per spaventare... Tutta la tv mostrava a quel tempo il servizio al contrario....E tutti comemarionette si limitavano ad annunciare la notizia senza sbattere ciglio. O come adesso si sia deciso di chiudere i programmi come ballarò annozero ecc. Quando di solito nel resto del mondo sotto elezione si tenda a dare maggiore spazio alle discussioni di carattere politico!! O come nella mia città (lo ricordo sempre) vogliano costruira l' aereoporto militare, più grande in Europa senza il consenso dei Vicentini e penso anche del resto d'Italia...Nessuno ci chiede nulla. Insomma di ingiustizie ce ne sono taaaante. Ma la gente è sveglia e sicuramente un cambiamento avverrà. Sono positiva. Ciao
Nik (venerdì 12 marzo 2010)
La vicenda del professore di Pordenone inizia ad essere connotata nei giusti e normali canali di avvicenddamento degli insegnanti non di ruolo o per meglio dire a tempo determinato. Appariva inverosimile infatti che un preside avesse potuto licenziare un docente per frasi rivolte agli alunni, peraltro non volgari e offensive, in dialetto napoletano, siciliano o piemontese.Credo altresì che al collega non sia stato rinnovato il contratto per l'anno scolastico successivo non certo per la questione in oggetto ma semplicemente per una ragione di graduatorie che stabiliscono (con punteggi alla mano) la priorità agli incarichi nelle nostre scuole vuoi per un mese o per un anno intero. Sono comunque convinto, al di la' di ogni considerazione possibile, che nella scuola si debba parlare sempre ed unicamente in italiano. Per quanto riguarda Garibaldi, carissima Assunta, sapessi quante volte penso che il buon generale abbia fatto, all'epoca, solo un gran regalo alla casa Savoia. (Ma questo è un mio personalissimo pensiero, credo, senza molte condivisioni.) A presto.
mafalda (venerdì 12 marzo 2010)
Sarà pure un avvicendamento come dice l'amico Nik , ma è UNA STRANA COINCIDENZA Si licenzia chi non parla italiano,ma i tanti politici che vengono trovati con le mani nel sacco per corruzione , imbrogli elettorali , interessi privati , quando va bene vengono sospesi , altrimenti dirottati in altre poltrone ...sembra che codesti siano il male minore....Dai commenti che ho letto le mamme non si infastidivano se a parlare il dialetto era un prof del luogo ,ma si sono erette a paladine della lingua italiana solo col prof di Napoli il quale , a detta dei colleghi era un valido elemento , e molto amato dai bambini .A proposito cominciamo allora a manifestare indignazione anche per un noto calciatore testimonial di uno spot per una nota azienda di telefonia mobile, in cui non parla ITALIANO ma nei vari dialetti.....spero che i bambini di Pordenone non lo vedano mai , .......potrebbero copiare il cattivo esempio!
Chissà cosa farà questa gente quando fra qualche anno saremo invasi da arabi , slavi , e altre etnie .......??????
Anonimo (venerdì 12 marzo 2010)
Pordenone e' anche un posto turistico e mai nessun meridionale e' stato preso a calci nel c..o caro Francesco .
Francesco (venerdì 12 marzo 2010)
Grazie per aver accolto la mia protesta ,non ho nulla di personale contro il popolo del nord , ma mentre qui al sud la nostra ospitalità è concessa a tutti , da loro , devi prima essere accettato e poi considerato "QUASI come uno di loro ".E su questa teoria potrei portarvi decine e decine di esempi vissuti e raccontati .Pordenone è un posto turistico ,ma non è servito a farla diventare una cittadina aperta a tutti -
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