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Chi scrive per chi scrive?
Paura
aumi (Anonimo) (mercoledì 1 settembre 2010) Categoria: Paura
Chi scrive per chi scrive?
Leggere un testo in un qualsiasi contesto lo si consideri aumenta o diminuisce (a seconda appunto di ciò che vi è scritto) l'interesse. L'atto di scrivere è quindi in primis una forma di esibizionismo culturale atto ad espandere se stessi verso i lettori.
Il lettore ha quindi il diritto di ritenersi l'oggetto del desiderio dello scrittore? Il lettore di un qualsiasi testo non avente indirizzo alcuno verso cui è destinato non ha in nessun modo diritto di ritenersi destinatario di quel messaggio. L'unica certezza è come quest'ultimo possa aver effetto su di lui senza accrescerne la personalita soggettiva, senza ritenersi quindi la fonte ispiratrice e lo scopo di quest'ultimo. L'enfatizzazione di questo transfert emotivo scrittore / lettore accuisce un disagio empatico che può portare entrambi a espandere o a contrarre l'inetensita di questo rapporto tra i due soggetti.
In determinate situazioni, come in questo sito internet il cui utilizzo è dunque incentrato ad incrementare questo tipo di rapporto ed ad incentivarlo, questo transfert complica enormemente l'individuazione del massaggio di colui che scrive come pure non chiarifica l'implicazione del lettore che si sente coinvolto.
L'atto in se di scrivere è stimolante, come è coinvolgente leggere.
Il livello della conoscenza tra i due soggetti deve consumarsi attraverso le parole e non attraverso le intenzioni.
Non vi è nulla di più sacro per colui che scrive che la fonte da cui attingere il proprio pensiero.
Se non c'è rispetto per questo e il lettore abusa del proprio ruolo, mortifica e rende vano qualunque tipo di messaggio rendendolo inutile.
Siate lettori attenti e rispettosi, siate scrittori accorti e vasti, non abbiate paura che questo sia meno di quel che voi riteniate sia ciò che vi spetta.
Segnala abuso


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dora (mercoledì 1 settembre 2010)
D'accordo, Aumi, ma a dirla tutta,non è che l'ermetismo sia sinonimo di profondità. A volte un linguaggio semplice,comprensibile per tutti,(anche la massa), cela verità di una profondità abissale. I grandi oratori del passato sono entrati nella storia proprio per la loro chiarezza di espressione. Cicerone, Demostene nel passato , il grande Ghandi ,Martin Luter King nel secolo scorso. Non credi che potersti provare a essere alla loro altezza??? PARLA CHIARO!!!!!!( Ora credo di sapere che sei maschio, le donne sono più pragmatiche!)
tata (mercoledì 1 settembre 2010)
ciao Aumi... io non mi trovo del tutto d'accordo con il tuo pensiero... se facessimo pura filosofia potrei anche darti ragione ma in questo sito credo si siano creati rapporti derivanti dal fatto che le persone parlano di se e delle proprie emozioni; quindi se la sacra fonte a cui lo scrittore attinge per scrivere un qualunque pensiero è la propria vita e conseguentemente i propri sentimenti non c'è niente di irrispettoso o vanificante nel confronto che il lettore può fare con la propria esperienza. Poi se invece vogliamo fare filosofia è un altro discorso... e allora facciamo arrivare le parole al cervello e non al cuore... però se mi posso permettere, temo non sia il luogo più adatto. concludo però dicendoti che se vuoi lanciare spunti di riflessione intelligenti (come credo che ti piaccia e tu sia più che capace) non possa essere che un arricchimento per tutti! ma non sentirti offeso o mortificato se qualcuno lo usa per capirsi o confrontarsi... perchè questo luogo serve anche a quello. quindi tu chiedi chi scrive a chi? a questo non so rispondere con certezza ma credo "tutti per tutti". ciao!
aumi (mercoledì 1 settembre 2010)
Ogni scrittore ha nel suo immaginario un suo pubblico, e uno scrittore è colui che scrive. Internet è un diffusore di pensieri e la loro destinazione non ha un target definito.
Ogni individuo che batte tasti su di una tastiera esprime se stesso come sa, come pensa sia meglio fare, non presume o suppone sia elittaria né la forma né il contenuto, perchè appunto, l'origine del pensiero digitato e quel che sarà prodotto in testo coincidono.

Personalmente quando scrivo elaboro più volte il testo, lo rileggo onde evitare il più possibile errori di qualsiasi genere, la comprensione non è sempre il fine ultimo di un mio testo. Cerco quindi di esserne soddisfatto.

Non appartiene a nessun lettore quel che il messaggio volesse dire, se mai si può condividerne il contenuto, criticarne il messaggio, farlo proprio o ignorarlo.

Passiamo dall'età di 6 anni all'età di 20/30 e a volte anche oltre, a cercar di decifrare ciò che gli autori hanno scritto, ad analizzare testi, a crear prosa, a pensare a cosa stesse pensando questo o quel artista nel momento in cui emetteva suoni, prioettava colori, incideva segni e creava forme. Spesso comprendendone il messaggio ce ne appropriamo, molte volte lo contestiamo, ma il più delle volte ce ne dimentichiamo.

Se chi legge non possiede per mille motivi la chiave di lettura, non desidera perdere tempo a decifrare, analizza il contenuto seguendo i propri mezzi di decifrazione invano, non può o non vul cogliere l'occasione di conoscere altro, non si sente all'altezza o non pensa all'altezza di se quanto sta leggendo, ne ha completa facoltà: "libertà di parola" è partecipazione, qualcuno di importante scrisse.... Quindi scrivere ha il limite identificato in coloro che leggono: se questi ultimi non partecipano colui che scrive non ha pubblico, e senza di esso chiunque resterà battitore di tastiera senza ambizione alcuna.






Assunta (mercoledì 1 settembre 2010)
16:05 del 01-09-2010
Vedi Aumi la tua ultima frase si commenta da sola, (questi ultimi, non partecipano, colui che scrive non ha pubblico e senza di esso, chiunque resterà battitore di tastiera senza alcuna ambizione). Io non sono così, mi piace scrivere nella mia semplicità, per avere la soddisfazione di farmi leggere e magari apprezzare e perchè no, anche criticare, se ciò che scrivo, non è interessante o indecifrabile, non interesserà nessuno ed io onestamente non mi sforzerei di scrivere un qualche cosa che probabilmente non leggerà nessuno. Veramente una cosa che scrivo e che non legge nessuno c'è! E'il mio diario, ma quello è un'altra cosa, è personale.
Ma tu caro Aumi scrivi quello che ti pare e come ti senti, poi sta a chi capisce, ribattere o meno.
dora (mercoledì 1 settembre 2010)
Non solo a chi capisce, ma a chi ha voglia di commentare ciò che pare incommentabile. Aumi quanto vorrei vederti!
Assunta (mercoledì 1 settembre 2010)
16:36 del 01-09-2010
CURIOSONA!!!
aumi (mercoledì 1 settembre 2010)
x tata:
Completamente daccordo con te, hai colto pienamente nel segno e ti ringrazio delle precisazioni: spero di leggerti al più presto. Grazie mille.
x Assunta:
Niente di ciò che scrivo ha come obbiettivo di colpire chiunque in questo sito. Nulla di quel che leggi e che proviene da me ha come scopo l'opposizione a ciò che altri pensano.
Io ammetto il mio limite: non uso il cuore per esprimere le mie emozioni, le tengo a bada, evito che esse diventino libere e prevalenti. Ciò nonostante in nessun modo le emozioni sono assenti dal mio pensiero, in alcn caso ciò che scrivo non mi appartiene. Cuore e mente possono cooperare. Io esrpimo me stesso sempre e comunque.

P. S. Uomo e donna sono e saranno sempre uniti perchè non c'è differenza che non sia ricchezza, c'è infinitamente di più nelle cose che appartengono ad entrambi che in quelle che ci distinguono, uniti siamo invincibili. La creazione ha scelto per noi una incredibile varietà di combinazioni a noi coglierne le sfumature.
Assunta (mercoledì 1 settembre 2010)
17:03 del 01-09-2010
Il bello di noi esseri umani sta proprio quì, ognuno esprimere il proprio io come meglio gli aggrada e come meglio sa fare. Poi usare il cuore, o il cervello per esprimere le proprie emozioni sta ancora a noi deciderlo. Sono daccordo anche per la cooperazione dei sudetti cuore cervello, all'unisono lavorano alla grande e sono anche per l'affermazione che, bisogna sempre e comunque esprimere se stessi.
dora (mercoledì 1 settembre 2010)
In questa ultima tua affermazione mi trovi pienamente d'accordo Io sono nata femmina, ma non mi sento in nulla differente dal maschio, se non nell'ambito riproduttivo! La testa non ha mai avuto sesso. I sentimenti, forse, ma credo sia più un luogo comune! Mi intrighi, quando scrivi, perchè mi costringi a fare attenzione a quel che leggo. La mia impressione a questo punto è che tu voglia apparire un po' più cinico di quanto non sia. Invece..... sei un bravo ragazzo: ti ho scoperto!!!!!
aumi (mercoledì 1 settembre 2010)
La parodia di se stessi porta ad eccellere qui dove nella vita si è inetti,: eroi ed anti eroi intimamente legati si stridono e si ammiccano secondo i contesti del vissuto.

P. S. Occhio al tempo, oggi è trascorso più lentamente.
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